SCIRVI LA PAROLA NELLO SPAZIO SOPRA POI PREMI INVIO PER INIZIARE LA RICERCA. PREMI ESC PER USCIRE

Content is King!

Google apporta periodicamente delle modifiche ai suoi algoritmi: se ne è parlato diffusamente in occasione dell’ultima novità introdotta, il protocollo Google Panda lanciato ad agosto 2011 e messo a punto tra gennaio e marzo 2012. Questi aggiustamenti sono una pratica continua che nasce dall’esigenza di Google di avere parametri sempre più precisi per misurare, a livello algoritmico, la qualità dei contenuti. Esigenza che rispecchia la mission aziendale: fornire risposte pertinenti e soddisfacenti alle ricerche degli utenti.
È altrettanto noto che il re dei motori di ricerca faccia della complessità dell’algoritmo un meccanismo di difesa nei confronti delle forzature che se ne potrebbero fare: per questo motivo ogni volta che viene introdotto un cambiamento se ne parla molto, ma mai in maniera dettagliata. Basiamoci su un presupposto: le variabili e i modi con cui Google può mixare i dati per ricavare le sue scale di qualità sono pressoché infinite: ecco perché, a mio avviso, non vale la pena cercare di eludere il sistema, ma piuttosto adoperarsi per migliorare costantemente la qualità del proprio sito. In questo modo, avremo maggiori chance di entrare nelle grazie di Google e, al contempo, renderemo un servizio migliore ai nostri utenti: non dimentichiamo che è a loro che ci rivolgiamo con la nostra presenza sul web.

Partiamo quindi dal cuore di un sito web: i contenuti. È ormai assodato in questo campo il motto “Content is King”, a significare che nessuna strategia o artificio tecnico possono andare a supplire laddove ci sia una carenza di contenuti di qualità: è importante avere qualcosa da dire, e farlo in maniera personale, creativa e continuativa. Ma come si costruisce un contenuto di qualità?

  • autorialità: l’autore è considerato il primo elemento che determina l’affidabilità e l’originalità di un contenuto. Ben venga fornire i propri dati, una presentazione di sé, i titoli professionali e non che possono avere a che fare con l’argomento trattato. Tutto questo aiuta a far percepire una presenza reale, umana, dietro al sito web. Un approccio che Google tende sempre di più a valorizzare anche attraverso l’integrazione nel proprio sito di strumenti come Google+, che entra in gioco in questo frangente come vetrina privilegiata del proprio profilo personale. L’originalità dei contenuti è importantissima: famigerati ormai i provvedimenti di penalizzazione nei confronti di contenuti duplicati
  • credibilità: non è detto che si possa ottenere solo perché si gode di un brand o nome conosciuto. Molto importanti sono le valutazioni positive da parte di terzi, che per Google sono rappresentate, per esempio, dalle citazioni e dai link provenienti da siti autorevoli
  • coerenza: ricordiamo che un sito web viene valutato dal motore anche nel suo complesso. Dobbiamo quindi assicurarci che tutte le pagine e tutti i contenuti siano tematicamente e semanticamente coerenti tra loro, e che siano allineati allo scopo generale del sito. Inoltre, solo se i nostri contenuti rientrano nel campo semantico (cioè sono attinenti) delle parole chiave che abbiamo scelto, riusciremo a corrispondere alle aspettative dell’utente. Se ciò non succede, indicatori come la frequenza di rimbalzo suggeriranno a Google che gli utenti che approdano sul nostro sito non trovano le informazioni che cercano. Anche link irrilevanti o fuori tema sono penalizzanti dal punto di vista della qualità, così come anchor text, cioè il testo che contiene un collegamento o link a un’altra pagina, non pertinenti
  • attualità: acquista sempre più importanza la freschezza dei contenuti: aggiornamento costante e presenza di tutti quegli elementi che segnalano l’attualità di un sito, anch’essi aggiornati (sitemaps, software e supporti, datazione dei post nei blog, ecc.)

Venendo poi a tutto ciò che ruota attorno a un sito, alle sue correlazioni con altri siti e risorse del web, va consolidandosi la convinzione della sempre maggiore influenza della qualità del link-building nella valutazione di un sito. In particolare, sembra che Google stia affinando gli strumenti per penalizzare quei siti web che acquistano o creano backlink in maniera artificiosa. Finora i link esterni e interni sono stati il principale strumento per il posizionamento dei siti web, ma cosa succederà se cambierà la metodologia di calcolo del PageRank? Non lo sappiamo, ma possiamo tener conto di ciò che deriva dall’osservazione empirica: sempre più sfavorita, per esempio, la ripetizione di una stessa parola chiave in tutti i link, così come i link diretti solo alla homepage, e non alle pagine interne. L’article marketing continua per il momento a essere considerato uno strumento valido ma va gestito con cura e moderazione: ancora una volta in modo naturale e non artificioso.
È evidente, inoltre, il sempre maggiore terreno guadagnato dagli apprezzamenti sociali: like di Facebook, tweet e follow, così come +1 di Google+ andranno sicuramente a concorrere nella valutazione per il posizionamento di un sito web.

Per concludere, ecco alcuni accorgimenti per migliorare la qualità dei vostri backlink o arginare gli effetti negativi di un link-building non fatto a regola d’arte:

  • creare o cercare di attrarre backlink da siti autorevoli e in maniera naturale, anche in termini quantitativi
  • utilizzare link provenienti da Social Network e Social Bookmark
  • avvalersi di servizi di Press Release
  • evitare (o rimuovere) backlink da directory-spam e da network di bassa qualità o penalizzati

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