Dopo WikiTribune arriva WT:Social, il nuovo social network ideato dal co-fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales.
I social network sono diventati, ormai, il nostro pane quotidiano: c’è chi li usa per intrattenersi e svagarsi, chi li consulta per informarsi e restare aggiornato sulle ultime news, chi, ancora, per tenersi in contatto con i propri amici in giro per il mondo, o chi li utilizza a scopi di business.
Nel marasma di un mondo così interconnesso e prolifico di contenuti e news, il rischio di incappare nelle cosiddette “bufale del web” diventa, quindi, spaventosamente elevato.
Di questo pericolo è ben consapevole Jimmy Wales, il co-fondatore di Wikipedia che da anni lotta per una comunicazione libera e gratuita, e che ha deciso di creare una nuova piattaforma social dedicata alla diffusione di news.
Come nasce WT:Social
Secondo le stesse parole di Wales, pubblicate in un recente tweet: “Mi sono reso conto che il problema delle fake news e della disinformazione ha molto a che fare con le piattaforme social.”
Per arginare il problema, Wales ha, quindi, deciso di sviluppare un nuovo social network, libero dalle pubblicità e dedicato alla pubblicazione di notizie verificate.
Protagonista di WT:Social sarà, perciò, l’informazione in tutte le sue accezioni, purché libera dalle fake news e verificabile da parte di tutti.
La nuova piattaforma, erede di WikiTribune, si presenta come un social network del tutto innovativo, collaborativo e modificabile da parte degli utenti. Il suo punto di forza è l’assenza di pubblicità, che, secondo Wales, ostacolano la piena fruizione dei contenuti sui social.
L’obiettivo principale di WT:Social è di consentire la condivisione di notizie certificabili e modificabili da parte degli utenti, per incoraggiare un’informazione quanto più attendibile e certa. In questo modo, gli utenti potranno accedere alla piattaforma per informarsi sulle ultime news, senza rischiare di incorrere in bufale o pubblicità indesiderate.
Info utili
WT:Social ha preso il via nel mese di ottobre, ma il vero boom della piattaforma è avvenuto a novembre, quando, nel giro di una sola settimana, il social ha ottenuto più di 23.500 iscrizioni.
L’accesso alla piattaforma è consentito ai maggiori di 13 anni, ma è attualmente a pagamento.
La scelta di imporre una quota d’iscrizione risponde, tuttavia, a una strategia iniziale, volta a limitare l’utenza e l’eventuale sovraccarico dei server.
Secondo quanto dichiarato dal suo fondatore, infatti, la piattaforma sarà presto resa disponibile gratuitamente per consentire a tutti di fruire dei suoi contenuti.