La nuova funzione di Repost per Instagram sta arrivando

Instagram si sta preparando per offrire agli utenti la possibilità di ripubblicare i post di altri utenti, ovvero la possibilità di ricondividere i post nel feed, in modo simile a come si può ricondividerli nelle storie.
Instagram è probabilmente consapevole del fatto che molti dei suoi utenti usano la funzione di condivisione nelle stories o utilizzando il Direct e ora sta cercando di offrire un nuovo modo per farlo.

Sebbene la società di proprietà di Meta non abbia ancora rilasciato pubblicamente la funzione, prevede di iniziare presto a testarla con utenti selezionati. Questa nuova funzione è già stata testata per la prima volta dal consulente di social media Matt Navarra, che ha condiviso uno screenshot in cui si vede una scheda Repost che raccoglie tutti i post che gli utenti ricondividono sui propri account. Secondo l’immagine, la sezione Repost apparirà insieme alle schede dei post, dei Reel e delle foto taggate.

Il fatto che Instagram apra ai Repost però è qualcosa che rischia di stravolgere definitivamente il senso stesso dell’app, creato solo come un posto dove mettere in mostra il proprio contenuto, di qualità, solitamente foto. La concorrenza di altri social, TikTok in primis, ha però gradualmente costretto Instagram a cambiare spostando il focus dalle foto originali ai video, a questo punto anche ripostati.
Inoltre, il social di Meta guarda ancora di più al futuro con altre nuove funzioni da integrare come una “IG Candid” in stile BeReal, il social network francese che sta spopolando negli ultimi anni, che permette senza avvertire e senza programmazione di aprire una finestra improvvisa di 2 minuti ogni giorno durante i quali gli utenti possono pubblicare una loro foto per ricevere più visibilità.

Play&Pick: la sostenibilità che passa dal gaming

Prendersi cura dell’ambiente diventa un gioco con Play&Pick di Mutti.  L’azienda del parmense, leader nella produzione di conserve di pomodoro, punta al gaming per sensibilizzare i suoi utenti, giovani e meno giovani, su un concetto serio e importante come deve essere la tutela dell’ambiente perché è solo partendo dai piccoli gesti di ognuno di noi che si può attuare un cambiamento di mentalità collettivo.

L’Unione Europea è pronta a regolare il Metaverso

L’Unione Europea si dice pronta a un’iniziativa legislativa sui mondi virtuali. Lo ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen chiarendo “Vogliamo essere più resilienti e più preparati a un futuro che sarà sempre più digitale”. Della stessa opinione lo è anche la vicepresidente e commissaria al Digitale, Margrethe Vestager, che aveva già preannunciato l’intenzione dell’Unione Europea di regolare il metaverso e aveva sottolineato la necessità di iniziare a riflettere su come regolamentare il tutto sul fronte degli utilizzi leciti e illeciti e visto anche l’aumento dell’uso dei cosiddetti token non fungibili (Ntf)

Come dichiarato sempre dalla Commissaria Vestager è giusto sottolineare che per agire tempestivamente sul piano normativo non basterà comprendere la natura di questa tecnologia ma sarà importante ricordare che il Metaverso è un’evoluzione che dobbiamo essere in grado di seguire.

L’importanza della comunicazione, dei contenuti e di un piano editoriale

La comunicazione giusta da usare

I social network sono rapidi: si scorrono velocemente i feed tra migliaia di immagini finché un contenuto in particolare non colpisce la nostra attenzione.  Ogni contenuto proposto, infatti, deve essere ben fatto ed essere studiato perchè le persone si soffermino a guardarlo.
L’immagine è fondamentale, ma un testo ad hoc da leggere dà più valore ai contenuti.

I contenuti da creare

I contenuti devono variare da post più generici a post più mirati che mireranno allo spingere all’azione o all’acquisto.
Creare contenuti ricorrenti, inoltre, porta l’utente a riconoscere un dato elemento. Utilizzare sempre lo stesso layout o un colore predominante può aiutare a essere facilmente riconoscibili e creare una consuetudine apprezzabile che porta il visitatore a ricordare di voi.

Il piano editoriale

Prima di pubblicare i contenuti, però, bisogna procedere a crearli e prima di crearli, pensarli attenendosi a linee guida specifiche. Ecco che ci viene in aiuto la strutturazione di un piano editoriale; distribuendo i futuri post con sapienza durante le settimane.
Con un buon piano editoriale, inoltre, crescono i fan e le interazioni con la pagina.

Gli account professionali di Twitter sono ora aperti a tutti gli utenti

Twitter sta passando alla sua fase successiva con la sua nuova opzione Profili professionali, con tutti gli utenti ora in grado di convertire il loro account in un profilo professionale all’interno delle loro impostazioni.

Ora, tutti gli utenti di Twitter possono passare attraverso il processo di conversione all’interno delle impostazioni del loro account, che poi dà accesso a una serie di funzioni aggiuntive, come una nuova visualizzazione delle informazioni aziendali, annunci di prodotti, un modulo di newsletter (per coloro che hanno una newsletter Revue) e altro ancora.

Google e la Shopping Experience Scorecard

Google sta aggiungendo un nuovo programma di valutazione per l’esperienza di shopping online e ulteriori approfondimenti sulle tendenze chiave per aiutare a informare le vostre strategie di prezzo e di marketing chiamato Shopping Experience Scorecard, che fornirà un modo alternativo per gli acquirenti di ottenere maggiori informazioni sulle prestazioni di ogni venditore, sulla base delle attività passate.

Un esempio è il badge con la spunta blu accanto al nome dei venditori più grandi, questo li renderà più visibili e soprattutto più affidabili agli occhi dei clienti. Il badge si basa sulle performance online dello store, e solo raggiunti alcuni requisiti necessari apparirà vicino al nome dell’azienda. Google assegnerà a diverse aree di valutazione un punteggio e una volta raggiunto quest’ultimo darà il badge.

Dai test preliminari di Google risulta che gli store con badge ottengano un discreto numero di click in più rispetto a quelli privi di esso. Il sistema è simile a quello utilizzato dagli e-commerce come Amazon e Ebay. Per ora sta venendo testato solo in America e Canada ma è previsto che arrivi in Europa in un prossimo futuro.

Questo programma potrebbe anche informare la tua strategia dei prezzi su tutta la linea, con più informazioni su come i tuoi prodotti si confrontano e su come puoi migliorare le tue inserzioni. E con molte persone che si rivolgono ancora a Google per primo nel loro processo di ricerca, può sicuramente giocare un ruolo significativo nella vostra strategia.

Device tecnologici diventano opere d’arte grazie a Grid Studio

GRID STUDIO è un progetto cinese che ha pensato bene di  far leva sull’attaccamento affettivo verso i nostri device del passato e sulla necessità di minimizzare l’impatto ambientale dei rifiuti tech creandone dei quadri: iPhone, smartphone Android e console portatili scomposti e messi lì, in bella mostra dentro una cornice, in tutta la loro affascinante complessità di costruzione raccontata e illustrata.

Joe, uno dei co-fondatori di Grid Studio racconta “Ho iniziato questo progetto nel 2020 pensando ai 13 anni dall’arrivo sul mercato della prima generazione di iPhone, un grande cambiamento per il mondo intero. Quel giorno stavo cercando il mio portafoglio in un cassetto e ho trovato il mio primo iPhone 4 acquistato: era il mio telefono preferito e lo porto davvero nel mio cuore, con il suo design incredibile messo a punto da Jony Ive. Ad ogni modo, tenendo quello smartphone in mano, ho iniziato a ricordare le prime telefonate con la mia ragazza, che ora è mia moglie: all’improvviso mi è venuta l’idea di smontare e incorniciare l’iPhone, per farle un regalo. Da qui, l’idea di fondare lo studio” Cogliendo anche l’occasione per spostare l’attenzione sull’impatto ambientale: “Ci siamo resi conto che un progetto come il nostro non solo può riaccendere vecchi ricordi nelle persone, ma anche aiutare in qualche modo l’ambiente: è senz’altro meglio che i nostri vecchi device diventino quadri da appendere in casa, invece di rifiuti”

 

Fare grafica cartacea e digitale richiede competenza e capacità

Fare Grafica cartacea e digitale richiede competenze specifiche e versatili. Non è possibile sminuire la quantità di impegno, conoscenze ed attenzione che un professionista mette nel proprio lavoro, paragonando il risultato a quello che qualcun altro potrebbe fare senza possedere reali abilità.

Serve una formazione specifica

Per poter fare grafica a livello professionale sono necessarie moltissime ore di studio e pratica per imparare le migliori tecniche di comunicazione visiva ed i metodi più efficaci per trasmettere un messaggio chiaro e compresibile.

Non solo scuola e corsi specifici formano un grafico ma è importante mantenersi attivi ed aggiornati costantemente.

Bisogna capire i clienti

I programmi e gli strumenti non sono tutto, per poter fare grafica a livello professionale serve capacità di ascoltare il cliente, comprendere ciò che è la sua visione e riprodurla il più fedelmente possibile, con le dovute migliorie. Questo non è sempre facile e non tutti sono portati alla comunicazione diretta col cliente. La grafica non è cosa per tutti ed è fondamentale rispettare il lavoro dei veri guru del settore.
Se cerchi un lavoro per la tua azienda che sia chiaro e comprensibile e che “si faccia ricordare”, affidati a professionisti.

 

Come lavorare da casa e mantenere la creatività

Lavorare da casa negli ultimi anni è diventata una modalità che ha dovuto coinvolgere moltissime persone, ma in un lavoro creativo: come si fa a rimanere organizzati e non perdere la creatività e gli stimoli quando si lavora da casa?

Ecco alcuni consigli:

Per lavorare da casa devi saperti organizzare

Gestisci in completa autonomia i tempi e gli spazi, le deadline da rispettare, e le tempistiche da coordinare con le persone con cui stai collaborando, magari le call o le riunioni dal cliente.

 

Avatar, il nuovo filtro Snapchat che mostra come appariresti nel metaverso

Si chiama Avatar il nuovo speciale filtro presentato da Snapchat che si applica in realtà aumentata sul viso trasformandolo in tempo reale in quello di un personaggio di un videogioco. Il nuovo filtro è una potenziale risposta a un’esigenza che si fa sempre più impellente ovvero la rappresentazione grafica di sé nel metaverso.
L’effetto finale leviga la pelle uniformandola e accentua colori e linee di labbra, denti, occhi e sopracciglia.
Si sceglie dalla lista dei filtri Ar e si inquadra il viso. Da quel momento, si potranno scattare foto o anche girare video e gli algoritmi gestiranno in tempo reale le informazioni, seguendo i movimenti del volto senza mai far cadere la maschera virtuale.
Le sembianze create dal filtro Avatar di Snapchat potrebbero avvicinarsi molto alle proposte in via di allestimento da parte dei colossi come Meta, che stanno già impegnandosi molto nel sempre più florido mercato del metaverso.
In attesa che esploda davvero il boom del metaverso, il filtro Avatar di Snapchat è già sicuramente candidato a diventare nuovo trend di TikTok, come già avvenuto nel recente passato con altri filtri simili.