Il 17 luglio è il World Emoji Day

Il 17 luglio è il World Emoji Day, iniziativa nata nel 2014 dall’idea di Jeremy Burge, uno storico delle emoticon e fondatore di Emojipedia, sito web che raccoglie e cataloga tutte le emoji. In questo periodo di pandemia e lockdown, si sono aggiunte diverse faccine a tema, come quella di Twitter che ha sensibilizzato sul lavaggio delle mani e quella di Facebook che ha raffigurato un abbraccio.

L’epidemia ha però avuto un impatto anche su questo settore: le nuove emoji già programmate, e in arrivo il prossimo autunno, non subiranno modifiche, mentre le emoticon previste nel 2021 non ci saranno: slitteranno al 2022. A darne notizia nelle scorse settimane è stato il consorzio Unicode, che si occupa della loro standardizzazione e si basa sul lavoro di volontari, che ha subito delle modifiche durante la pandemia.

Quest’anno, tuttavia, arriveranno nelle mani degli utenti le nuove emoji, 117 pittogrammi già noti, tra cui la mano con i polpastrelli uniti nel gesto “ma che vuoi?”, l’allattamento con biberon, la bandiera transgender e una carrellata di nuovi oggetti, cibi e animali.

 

Le Stories Instagram tutte in un’unica pagina

Dato l’enorme appeal del prodotto, la sua crescita e la crescente importanza per gli inserzionisti, non è una sorpresa che Facebook cerchi di sviluppare nuove idee che gli consentirebbero di spingere un numero maggiore di utenti ad utilizzare e interagire con le Stories. Il team di Instagram ha infatti avviato da oltre un mese un piccolo test di una nuova funzionalità che permetterà agli utenti di Instagram di vedere più Storie in una sola volta, sia sulla schermata iniziale che in una nuova esperienza dedicata che potrebbe catturare più utenti giornalieri e quindi, a sua volta, più inserzionisti.

WT:Social, il nuovo social network erede di WikiTribune

 

Dopo WikiTribune arriva WT:Social, il nuovo social network ideato dal co-fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales.

I social network sono diventati, ormai, il nostro pane quotidiano: c’è chi li usa per intrattenersi e svagarsi, chi li consulta per informarsi e restare aggiornato sulle ultime news, chi, ancora, per tenersi in contatto con i propri amici in giro per il mondo, o chi li utilizza a scopi di business.

Nel marasma di un mondo così interconnesso e prolifico di contenuti e news, il rischio di incappare nelle cosiddette “bufale del web” diventa, quindi, spaventosamente elevato.